Le estati sono sempre più calde, ed è meglio correre ai ripari prima che sia troppo tardi: quanto tempo è che non fai controllare l’impianto di climatizzazione della tua auto? Sei certo di poter fronteggiare l’arrivo della bella stagione in tutta sicurezza? Ecco qualche consiglio utile per ricaricare l’aria condizionata, valutare i sintomi di un suo malfunzionamento e correre ai ripari per tempo.
Come funziona l’aria condizionata?
Il climatizzatore dell’auto non è altro che un impianto composto da un serbatoio contenente gas refrigerante, un circuito di tubi ed un compressore collegato al motore dell’autovettura: l’aria calda aspirata dall’esterno cede calore al gas refrigerante, abbassandosi di temperatura e perdendo umidità (che viene scaricata all’esterno), ed in questo modo rinfesca l’abitacolo.
Esistono due tipi di condizionatori, manuale (è il guidatore che, tramite apposite manopole, imposta e gestisce temperatura e flusso dell’aria) e automatico (è il climatizzatore stesso a gestire in autonomia temperatura, flusso ed umidità dell’aria in base a parametri preimpostati), ma il principio di funzionamento è lo stesso.
Il circuito in cui circola il gas refrigerante è a tenuta stagna, quindi, a parte un minimo calo fisiologico, il gas non dovrebbe diminuire troppo con il tempo, a meno che non vi siano perdite nel sistema di tubi e raccordi. Da qui l’importanza di sottoporre l’impianto di aria condizionata a controlli periodici
Quando ricaricare l’aria condizionata?
La ricarica dell’aria condizionata può rendersi necessaria dopo molto tempo che si utilizza l’autovettura: a volte dopo 3-4 anni, a volte dopo 10, in alcuni casi (più rari e fortunati) la tua macchina non ne avrà mai bisogno. Tutto dipende dallo stato di salute dell’intero impianto, in particolare, dalle tubature e dei raccordi che col tempo (anche a causa di vibrazioni e strade sconnesse) possono allentarsi e causare perdite del gas refrigerante.
Come puoi renderti conto che hai bisogno di ricaricare l’aria condizionata? Occhio a questi sintomi:
- Aria fredda completamente assente o non sufficiente
- Macchina che non raggiunge la temperatura desiderata (per macchine con clima automatico)
Se il tuo caso è in elenco, ti consigliamo un check-up presso la tua officina di fiducia che possa appurare se sia il caso di ricaricare o riparare l’impianto.
La ricarica dell’aria condizionata? Non sempre una soluzione definitiva
Come già accennato, finché non ci sono perdite dall’impianto l’aria condizionata di una macchina potrebbe funzionare per decenni: in molti casi limitarsi a “ricaricare l’aria condizionata” potrebbe non essere la soluzione definitiva, con il rischio dover ripetere la ricarica dopo qualche mese.
In rete abbondano kit di ricarica aria condizionata fai-da-te ma il nostro consiglio è quello dirivolgersi sempre e comunque ad un professionista, l’unico in possesso degli strumenti necessari per valutare, tramite diversi test, se l’impianto subisce perdite di gas consistenti che devono essere sanate prima della ricarica.
Aria condizionata: la manutenzione perfetta
Per mantenere l’impianto di condizionamento in uno stato ottimale, è sicuramente utile seguire delle semplici norme di comportamento:
- Evitare, per quanto possibile, le strade sconnesse, che aumentano la probabilità che si allentino le giunzioni dei tubi e si creino perdite.
- Lubrificare periodicamente le guarnizioni facendo funzionare l’aria condizionata una mezz’ora ogni 15-20 giorni, anche d’inverno.
- Fare regolarmente il tagliando auto, perché ad ogni tagliando viene sostituito il filtro abitacolo e si effettua, se necessaria, l’igienizzazione dell’impianto di condizionamento, che non solo garantisce che nell’abitacolo circoli aria più sana, ma contribuisce a proteggere l’impianto dalla corrosione.